una lettera di scuse

Questa è una lettera di scuse per te, senza se e senza ma.

Da questa primavera e dall’ultima volta che ti ho scritto, subito dopo che mi hai bannato dai tuoi social per un periodo, sono successe un mucchio di cose, alla fine tutte belle, anche se sono state anche dolorose. Concludevo la mia ultima lettera a te, postata sui social, dicendo che avrei fatto pace con te nonostante te, ed è ciò che ho fatto, promessa mantenuta.

Se fossimo ancora in amicizia, sapresti già tutto nei dettagli, perché la nostra relazione era così, senza veli, ed era bella per questo. Almeno per me.

Purtroppo, il mio essere senza veli con chi mi era vicino aveva anche i suoi lati oscuri. Il lato più oscuro, che oggi non è più tale, per fortuna, è stato il mio profondo odio giurato per la Vittima (per me tossica e anche letale) in ogni sua forma e manifestazione. Senza farla lunga, basti dire che la mia era una sete di vendetta e rivalsa che partiva da molto lontano nel tempo di molte vite fa fino al rapporto con la Sorella in questa vita.

Questo odio profondo e sete di vendetta mi avevano valso un handicap di sistema: dato che volevo fargliela pagare, alla Vittima, avevo la necessità di non sentire le sue urla e il suo dolore. Solo così potevo avere la rivalsa perfetta che mi serviva.

Quando c’era odore di Vittima, scattava il firewall, la sensibilità calava a zero ed ero capace di qualsiasi cosa, pur di vendicarmi, senza sentire nulla di nulla. Così è stato fino a pochissimo fa.

Ne hai fatto le spese anche tu. Sei stata in ottima compagnia, certo, ma questo non giustifica nulla. Indica soltanto che sul mio cammino ho incontrato molte persone che emanavano l’odore di Quella Vittima Pericolosa, parlando sempre solo di me e del mio percepito.

Ecco perché sono qui e ti chiedo scusa.

Perché ti ho trattato male. Ho usato modi da vendicatore e/o torturatore. Era ciò che volevo e dovevo essere, senza potere sentire dolore e lamenti.

Finalmente ho deciso di affrontare quest’ombra e mi è stato fatto vedere e sentire tutto il dolore che non ho potuto e voluto finora sentire, pur avendolo provocato. Ed è bastato per comprendere.

Non che io mi illuda che questo mio gesto di scuse possa fare tornare le cose come prima fra noi due. Anzi, visto com’è andata a finire, sarebbe proprio meglio di no.

Questo è un gesto dovuto.

Lo faccio senza aspettative di sorta. Spero solo che tu possa e voglia leggere.

Come ho scritto nell’ultima lettera, per me nulla e chiuso e concluso, nulla è morto davvero, tutto può riproporsi e riaprirsi, anche in nuovi modi e forme, quindi anche la nostra relazione. E accolgo tutto, anche il nulla, il vuoto, anche una non-relazione. Mi mancano le “chiacchierate”-fiume che facevamo, in cui succedeva di tutto. Erano davvero fantastiche. Ma la mancanza non significa assenza. È solo invisibilità. In realtà oramai sono successe e ci sono. E per me ci saranno sempre. Quindi, oltre a chiederti scusa ti dico anche grazie.

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